Bowerbirds

Bowerbirds si ispira agli uccelli della Nuova Guinea ed è creata intorno al loro habitus di corteggiamento. Questi uccelli costruiscono i loro nidi come architetture che si fondono con l'ambiente secondo un elaborato rituale di seduzione.
Le azioni della performance mirano a ridisegnare i margini tra identità e territorio, a sperimentare le "soglie" nel loro farsi.
Il lavoro è sul concetto astratto di soglia. Le opere degli uccelli bowerbirds, che comprendono l'esterno del nido, sono fatte per suscitare il desiderio di entrarvi. Questa prerogativa è paradigma nella creazione di visioni, situazioni in cui la percezione della possibilità di attraversare una soglia sia intensa.
Il momento è di fragilità, si aprono crepe in ciò che percepiamo.Un non-spazio di incubazione per immaginare alternative trasformazioni del mondo conosciuto

https://vimeo.com/manage/videos/600430455

https://vimeo.com/manage/videos/803415496/0d50852181

 

Liber I

Liber è un’opera a capitoli tutt’ora in elaborazione che con linguaggi diversi comprende testi originali, disegni, tracce, parole, movimenti, messaggi da decifrare, libri, canzoni, video scrittura, manufatti.

Liber si occupa della relazione intima con l’atto di scrivere/leggere, del legame tra corpo e libro e di ciò che non esiste nel segno.
L’opera è in dialogo con la voce narrante che in noi scrive, parlando a tutti, a nessuno, a qualcuno in particolare, a sé stessi, a ciò che di noi è morto, ciò che di noi è ancora qui. Il lavoro si forma intorno alla corporeità di alcune indelebili tracce primitive di comunicazione. Ha anche a che fare con il sogno, la sensazione di un tempo e di uno spazio fluttuanti, in contrasto con la natura oggettiva dei libri e dei nostri corpi. Diviene una messaggeria per altre specie.
Indaga nella scrittura ciò che esula il suo stesso linguaggio, ciò che è illeggibile. Considera il corpo scrittura che scrive.
Liber trascina libri e scrittori che ama.
(Liber, patto di libertà. insieme. solitudine. lingua. domanda. copia. verità. assenza.)

Liber II

Liber è un’opera a capitoli tutt’ora in elaborazione che con linguaggi diversi comprende testi originali, disegni, tracce, parole, movimenti, messaggi da decifrare, libri, canzoni, video scrittura, manufatti.

Liber si occupa della relazione intima con l’atto di scrivere/leggere, del legame tra corpo e libro e di ciò che non esiste nel segno.
L’opera è in dialogo con la voce narrante che in noi scrive, parlando a tutti, a nessuno, a qualcuno in particolare, a sé stessi, a ciò che di noi è morto, ciò che di noi è ancora qui. Il lavoro si forma intorno alla corporeità di alcune indelebili tracce primitive di comunicazione. Ha anche a che fare con il sogno, la sensazione di un tempo e di uno spazio fluttuanti, in contrasto con la natura oggettiva dei libri e dei nostri corpi. Diviene una messaggeria per altre specie.
Indaga nella scrittura ciò che esula il suo stesso linguaggio, ciò che è illeggibile. Considera il corpo scrittura che scrive.
Liber trascina libri e scrittori che ama.
(Liber, patto di libertà. insieme. solitudine. lingua. domanda. copia. verità. assenza.)

Iceberg

Iceberg
MOVIMENTO PER MONUMENTO
(tutto cambia, anche le montagne si muovono)

Il corpo si nasconde in una forma cangiante di montagna dorata, un’effimera scultura che nel desiderio di essere un monumento, trova la sua essenza proprio nel non collocarsi e continuare a muoversi nell’ambiente. Il corpo interagisce con la luce senza vederla. Risplende in un'idea di futuro che già sedusse. Attraversa i luoghi creando architetture passeggere. Si ispira alla storia dell'opera mai realizzata da Leonardo per un monumento equestre in bronzo. Vuole evocare un’iceberg, di cui vediamo una piccola parte visibile che fa intuire un fenomeno molto più ampio, preparatorio ad altri.

 

Blu Almond

Blu almond è una ricerca sullo sperimentare il colore, la pittura.
Il lavoro, work in progress, si riappropria di spazio e tempo per elaborare sensazioni generate dalla competizione e dall’omologazione imposte dal capitalismo.
Il colore occupa lo spazio creando un luogo fluido, in espansione.
Una meditazione nel croma, vibrazione, cura.

il lavoro pone il percorso al centro dell’opera.

La relazione con il colore e le sue vibrazioni attraversa mescolanze e racconti, diviene scultura, ritorna essenza.
Morfologicamente simile a una mandorla, l'amigdala è una parte del cervello.

https://vimeo.com/552528350

The rabbit hole

SALE

(Qualcosa sta bruciando sopra le nostre teste)

Con Silvia Tufano, Floor Robert, Alessandra Maoggi
Collaborations Mauro Stagi, Giulia Broggi

Debut 2008 Galleria Artsenal 63
a Winner of “ Emergenze Creative” Award.

Cose vere e cose false, con tentativo di invenzione di nuove idee, in una situazione che stalla ma cambierà.
Siamo capaci di illuderci, ma esistono anche vere e proprie allucinazioni, e c’è differenza: ”… allucinazione è credere a qualcosa che non esiste; illudersi consiste nel prendere da un’idea, che si sa che non è vera, ma che è comunque migliore della verità, lo stesso benefico effetto che ne deriverebbe se essa fosse realtà”. Jhon Stuart Mill

Opera inorganica su un tappeto di sale.
Una parte più statica, con gesti, parole, argomenti comuni, comportamenti plausibili, testi originali, con piccoli racconti aneddotici, poesie a reading, canzoni, cori.
Una parte in movimento in cui le figure sono più oscure, un’avventura che non è per tutti la stessa.
Il testo diventa scritte su cartelli. Quadri plastici si formano sul sale. Alcuni estratti dal libro metapop di Paul Morley.

 

POST ELIZABETHAN MIXTAPE

In collaborazione con Mauro Stagi
Musica di Manu Atzeni

Performance che si svolge sotto forma di dialogo, concepito come un mixtape, su tematiche della realtà contemporanea.
Con le proprie caratteristiche autoriali due artisti si rispondono in una sequenza come in un mixtape.
ith their own authorial features the two artists respond each other with the contents, in a sequence like in a mixtape. Elements elaborated from electroboogie, breakin, beatbox, cheerleading, texts in Italian and english, originals and taken from Shakespeare.
Due identità poetiche: Caio Marzio / Coriolano (figura che dà il nome al dramma di ambientazione romana di W. Shakespeare, poco rappresentato) ed Elisabetta I Tudor (regina d'Inghilterra nella cosiddetta "Golden Age" nella Bretagna dell’Europa del '600). Identità poetiche che sono "discorsi", forme in movimento.
I discorsi sono il corpo, il corpus, la scrittura e la riscrittura, il pensiero, l'espressione di sentimenti, e comprende l'idea di un auditorium.

L'età romana, l'età romana, l'età elisabettiana e l'età contemporanea. Lo svelamento della vicenda politica, il corpo di Coriolano. Taglia la verità, la poesia, l'ironia, il corpo monarchico di Elisabetta.

Animal diaries

Animal diaries è una performance che vede la performer usare diversi oggetti nello spazio, interagire con tracce sonore, fischietti, canzoni e con una luce che è si aziona da sola rilevando il movimento.
L’opera dialoga con gli animali, echi della vera me.
Amore per il territorio e dedizione alla seduzione.
Confine tra sentire e non sentire, tra ottenere e attraversare, tra essere e rappresentare.

E’ sulla relazione spazio/linguaggio e si riferisce al complesso delle qualità proprie della vita animale, pertinenti all’anima, alla comunicazione che avviene sia tra individui della stessa specie, sia tra specie diverse.
Le persone che entrano nello spazio cambiano tutto, lo spazio stesso, il linguaggio.

SHARE

SHARE è un rito urbano: “è un mantra che cerca di liberarsi fare spazio, e nell’azione vuole liberare il concetto (share), lo vuole alleggerire da forme eccessive, per riportarlo a una collocazione più autentica”.” Presentazione di Pietro Gaglianò

“La parola Share…..nel suo uso più comune è un dato che assume sempre più rilievo nell’era dei mass media, dei “vidioti” teledipendenti, che conduce a delle vere e proprie sfide all’ultima schocking news per aumentare le visualizzazioni, appunto la percentuale di share.
Le diverse lingue dei testi conferiscono la possibilità da un lato di ricercare comprensione e conoscenza, dall’altro di formulare una sorta di” stream of consciousness”. Si può reagire “di pancia” ai cambiamenti di registro o attendere che le nostre connessioni sinaptiche ci indichino un’interpretazione. Il corpo diventa uno strumento tramite cui leggere in modo contiguo la stessa domanda, un corpo che si muove, agilmente, convulso, accennando piccole gesta o tic nervosi, come in un’oblazione rituale. Un rituale che si manifesta sia nelle forme stereotipate di urbanità, stimolando un immaginario comune, sia scavando nella letteratura e trovandovi spunti affini di riflessione, ponendo domande, scandagliando un concetto, trattandolo come se fosse materia pura, come il ritmo sincopato di una città a cui cercare di adattarsi. I suoni acusmatici danno alla partecipazione acustica un ulteriore effetto straniante. Il suono delle campane ci ricorda il nostro abbandono ad essere schiavi di un tempo scandito di appuntamenti da segnare sul nostro Moleskine, unito ad un tempo più eterno, che libera la mente, quello dei canti dei mantra meditativi, che si sovrappongono e mixano con i rumori cittadini, le manifestazioni, i servizi televisivi.… Attraversare il significato di Share, un gioco precario, esaustivo, ma anche fisicamente esauriente, come tenere una pallina tra due teste cercando di non farla cadere.”
Francesca Biagini