Animal diaries è una performance che vede la performer usare diversi oggetti nello spazio, interagire con tracce sonore, fischietti, canzoni e con una luce che è si aziona da sola rilevando il movimento.
L’opera dialoga con gli animali, echi della vera me.
Amore per il territorio e dedizione alla seduzione.
Confine tra sentire e non sentire, tra ottenere e attraversare, tra essere e rappresentare.
E’ sulla relazione spazio/linguaggio e si riferisce al complesso delle qualità proprie della vita animale, pertinenti all’anima, alla comunicazione che avviene sia tra individui della stessa specie, sia tra specie diverse.
Le persone che entrano nello spazio cambiano tutto, lo spazio stesso, il linguaggio.